Quando si è vicini nonostante le distanze. Un contributo…
“Contributo”. Questa è, secondo me, la parola che combatte con noi dall’altra parte della trincea, contro il virus in questo caso ma, se vogliamo generalizzare, contro la paura, la solitudine, la liquidità di questo tempo incerto.
Contributo, secondo l’enciclopedia Treccani, significa: “quello che si dà, quale propria personale offerta, per il raggiungimento di un fine al quale collaborano più persone”.
Ma in realtà, per me, significa molto di più, significa volerci essere, fare la propria parte, come si può, come si sa.
Significa regalare un pezzo di sé per ritrovarsi e dire all’altro che non siamo soli, che in realtà ci sono legami, valori ed appartenenze molto forti che vanno ben oltre la paura che separa.
Dare il proprio contributo significa: disegnare su un lenzuolo un arcobaleno, regalare una canzone, montare un video che ti faccia venire voglia di guardarlo ancora ed in cui, tra i volti, le immagini, i gesti dei protagonisti ti ritrovi anche tu.
Significa ancora illuminare un’ intera parete con i colori della nostra bandiera per dire che noi ce la faremo, perché siamo forti e lo siamo perché sappiamo esserci l’uno per l’altro nel momento del bisogno. Perché sappiamo ricordarci vicendevolmente, qualora qualcuno lo dimenticasse, che andrà tutto bene, perché siamo uniti, perché abbiamo radici resistenti che ci permettono di crescere forti e puntare in alto.
Dare il proprio contributo significa anche promuove momenti leggeri, in un tempo pesante: una canzone dal balcone, un gioco virtuale, una proposta di lettura, un consiglio da parte di un esperto, una preghiera comunitaria ciascuno dalla propria casa, la fotografia di un dolce, un incoraggiamento, un ringraziamento, una ricetta nuova, un brano da ascoltare, un’ immagine bella in cui perdersi e fantasticare.
Dare il proprio contributo significa, in definitiva, dare la possibilità di rendere l’attesa del tempo buono che verrà, meno dura e preparare il terreno per una semina ed una fioritura ancor più rigogliosa delle precedenti.
Ce la faremo, riusciremo a restare colorati sotto questo cielo grigio.
Saremo proprio come fiori che ogni anno sfidano il freddo inverno e sbocciano a primavera.
Se sapremo restare vicini pur mantenendo le distanze, saremo proprio come i rami di ciliegio in fiore, tenaci e forti, sebbene ciascuno con le proprie fragilità.
Non dimentichiamo che ognuno di noi porta in sé la promessa della vita che non si ferma!
Restiamo con i cuori uniti.
Ciascuno sia la speranza per l’altro,
il coraggio di non arrendersi,
la forza per fare un nuovo passo avanti,
la pazienza di attendere,
la possibilità di un sorriso.
Dott.ssa Antonella Petrella psicologa psicoterapeuta e terapeuta EMDR