Siamo persone e non solo corpi
A quasi un anno dalla prima riapertura dopo il lockdown del 2020, assistiamo in questi giorni alla seconda riapertura delle regioni e con esse dei confini del nostro spazio e del nostro tempo.
Viviamo questo evento sicuramente con maggiore consapevolezza e conoscenza avendone già avuto una pregressa esperienza.
Pertanto sappiamo che tale apertura non consiste in un “libera tutti”, perché purtroppo, il rischio del contagio non è estinto, ma in una scelta pensata per permettere a tutti, con coscienza e prudenza, di riprendere in mano le redini della propria vita e delle attività produttive.
Il Covid ha certamente, in questo tempo, ferito il corpo lasciando su di esso segni tangibili del suo passaggio o privandolo, in troppi casi, del bene supremo della vita.
Il Covid e tutto quello che da esso è dipeso: isolamento, restrizioni, privazioni, solitudine, povertà economica e relazionale, ha lasciato ferite invisibili all’occhio ma altrettanto profonde e pericolose per la vita.
Non essendo visibili, queste ferite, non sono giustamente considerate, mi riferisco alle sofferenze che riguardano la mente, che toccano nel profondo la sfera emotiva e quella dell’anima.
L’ attenzione è stata dirottata unicamente su degli obiettivi tangibili ed essenziali quali per esempio la salute fisica e l’economia, sottovalutandone altri, quali la salute psichica ugualmente essenziale.
Ciò ha causato che disagi e fragilità non visibili ad occhio nudo, come un male asintomatico, si sono presi (e continuano a farlo) ciò che è nostro: lil sorriso, a voglia, la speranza, il tempo, le opportunità, le idee, i progetti, le relazioni, gli spazi, la serenità, il desiderio…
E’ pertanto necessario e vitale puntare i riflettori anche alla sfera psicologica, correlata alla salute della psiche e alla possibilità di prendersene cura dando alla psicologia ed alla cura del benessere della mente il posto che meritano.
Mi piace immaginare l’essere umano come un treno che viaggia su dei binari.
E’ possibile che sfrecci veloce da stazione a stazione, come anche che lungo il viaggio incontri delle difficoltà che rallentino o blocchino il suo viaggio.
Mi piace immaginare questo treno con una locomotiva, alla testa di tante carrozze, guidata da tre conducenti: Corpo, Mente ed Anima.
Tre conducenti perfettamente complementari tra di loro e tutti fondamentali per il buon funzionamento del convoglio.
Per questo diventa essenziale che ciascuno dei conducenti abbia la sua parte di attenzione per scongiurare ripercussioni sui restanti due e garantire il miglior esito del viaggio.
Per questo diventa essenziale considerare che siamo persone e non solo corpi e conseguentemente prenderci cura di noi ad ampio raggio, dando a ciascuna parte che ci compone, in maniera tangibile o meno, l’attenzione che merita e che necessita, per il bene di tutti e di tutto, per vivere bene ed aiutare la vita a rifiorire.