Bullismo e Cyberbullismo: riconoscere, prevenire e contrastare il fenomeno
Ogni anno, il 7 febbraio, si celebra la Giornata Mondiale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, un’occasione importante per riflettere su un fenomeno che coinvolge milioni di bambini e adolescenti, senza distizione di genere o ceto sociale, in tutto il mondo.
Il bullismo è un comportamento aggressivo ripetuto nel tempo, caratterizzato da un abuso di potere, in cui una o più persone esercitano violenza psicologica, fisica o relazionale nei confronti di una vittima. Si manifesta in diverse forme, attraverso aggressioni, spinte, pugni o danni agli oggetti della vittima; insulti, minacce, derisioni o soprannomi offensivi; esclusione sociale, diffusione di pettegolezzi o isolamento intenzionale.
Il cyberbullismo, invece, sfrutta le tecnologie digitali per umiliare, minacciare o molestare una vittima attraverso messaggi, immagini, video o la diffusione di informazioni personali. È particolarmente pericoloso perché può avvenire in ogni momento e raggiungere un pubblico molto ampio.
Secondo gli ultimi dati ISTAT, circa il 22% degli studenti italiani tra gli 11 e i 17 anni dichiara di essere stato vittima di bullismo almeno una volta al mese. In Molise, questo dato, secondo l’Ufficio Scolastico Regionale, il 26% degli studenti ha subito episodi di bullismo, evidenziando la necessità di un’azione concreta e immediata. (Fonte: Ufficio Scolastico Regionale del Molise, dati 2023).Il fenomeno del bullismo può essere interpretato attraverso la teoria delle folle di Gustave Le Bon (1895).
Secondo lo studioso, l’individuo che fa parte di un gruppo tende a perdere la propria identità personale e ad assumere i comportamenti collettivi, spesso senza freni morali. Questo spiega perché il bullo, all’interno di un contesto di gruppo, agisce con maggiore aggressività rispetto a quanto farebbe individualmente. Nei casi di cyberbullismo, il meccanismo è ancora più insidioso: la percezione di anonimato spinge l’aggressore a sentirsi immune da conseguenze, aumentando la crudeltà delle azioni.
Riconoscere i segnali di disagio è fondamentale per intervenire precocemente. Ecco alcuni indicatori a cui prestare attenzione:
Nei bambini vittime di bullismo:
– Cambiamenti nel comportamento (isolamento, tristezza, ansia improvvisa).
– Calo del rendimento scolastico.
– Disturbi psicosomatici (mal di testa, mal di pancia frequenti).
– Riluttanza ad andare a scuola o partecipare ad attività sociali.
Nei bambini che agiscono da bulli:
– Comportamenti aggressivi verso coetanei o familiari.
– Scarsa empatia nei confronti delle emozioni altrui.
– Tendenza a negare o minimizzare episodi di violenza.
Affrontare il bullismo richiede un intervento strutturato, che coinvolga famiglie, scuole e professionisti. La psicoterapia rappresenta una risorsa fondamentale sia per le vittime, che possono elaborare il trauma e ritrovare fiducia in sé stesse, sia per i bulli, che necessitano di un percorso educativo e rieducativo per modificare i propri comportamenti.
A Campobasso, il punto di ascolto Stop Bullismo ODV, attivo presso lo studio della Dott.ssa Antonella Petrella, offre supporto psicologico, consulenze legali e strumenti per contrastare il fenomeno. L’accesso è gratuito (con appuntamento) e garantisce riservatezza, rappresentando una risorsa preziosa per chiunque sia coinvolto in situazioni di bullismo o cyberbullismo.