La Settimana della Vita raccontata dalla voce dei partecipanti
Con questa bella lettera scritta dai partecipanti si è conclusa la settimana della vita 2018:
Buonasera a tutti,
ci presentiamo siamo i ragazzi che hanno partecipato alla “Settimana della Vita” organizzata da Nicola e la sua comunità.
Durante questa settimana siamo stati seguiti Riccardo, Gianpiero e la psicologa Antonella, con il supporto di Minguccio.
Abbiamo sperimentato uno stile di vita diverso da quello a cui siamo abituati, immersi nella natura e svolgendo lavori come le pulizie di casa, il cucinare e l’andare a raccogliere la legna nel bosco per alimentare la caldaia.
In tutta questa semplicità, che all’apparenza potrebbe risultare banale, abbiamo vissuto attimo per attimo momenti preziosi che hanno segnato ognuno di noi, proprio perché abbiamo capito che ciò che può renderci felici non è l’aspetto materiale e fisico, bensì il modo in cui viviamo.
Partendo dal concetto “l’uomo guarda l’apparenza, Dio guarda al cuore”, siamo stati introdotti ad un percorso spirituale e psicologico che mette a confronto la figura del re Davide con il comportamento dell’uomo negli aspetti fondamentale della vita quotidiana: la conoscenza di sé, i pensieri disfunzionali, l’affettività e la relazione con l’altro; tutto questo unito al rapporto di fede con Dio, imparando a vivere il Vangelo.
Se Dio ci ama, se Lui che è al di sopra di ogni cosa, è sempre disposto a perdonarci, allora perché non dovremmo avere valore?
Quando subiamo un fallimento, una crisi, un evento traumatico, quando non ci amiamo abbastanza non dobbiamo dimenticare che la parola ci dice: “Tu sei prezioso ai miei occhi” e per questo i problemi che abbiamo non sono fulmini mandati da chissà quale divinità per distruggerci ma opportunità per fortificarci e tirare fuori quella parte di noi stessi che non avremmo scoperto se non si fossero manifestati.
Noi siamo partiti dalle piccole cose per guardarci dentro e abbiamo scoperto che non sappiamo fino in fondo che siamo, forse perché ci spaventa scoprirlo, perciò ci affidiamo al giudizio degli altri e non sappiamo essere obiettivi neanche davanti allo specchio.
Abbiamo scoperto anche di avere tanti limiti, a partire dal cibo che ci mettono a tavola e che non sappiamo apprezzare, dai pensieri negativi che si sviluppano ogni giorno sull’altra persona senza darle nemmeno l’opportunità di confermarli, del dare tutto per scontato senza apprezzare la bellezza nelle sue sfumature.
Bisogna che “vinciamo noi stessi”, che superiamo tutte quelle forzature che ci impediscono di essere felici; vivendo “qui e ora” i problemi, le gioie e le paure così come esse si presentano; solo allora ci riscopriamo veramente liberi.
Da questa esperienza comincia una “nuova vita” per noi, che non è più facile né più difficile di quella che vivevamo prima, ma ora sappiamo di avere gli strumenti per affrontarla.
Non possiamo che ringraziare il signore che nella sua infinita bontà ha voluto tutto questo, insieme ai nostri meravigliosi responsabili: Antonella, Riccardo e Gianpiero, che con tanta tenacia ed umiltà hanno avuto la forza ed il coraggio di mettersi al servizio di noi ragazzi accogliendo la sua volontà. Amen.