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Psicologia vocazionale
La psicologia vocazionale si occupa di sostenere da un punto di vista psicologico e psicoterapeutico la vita consacrata e sacerdotale
la psicologia per definizione è la scienza che studia il comportamento dell’uomo e dell’animale, la vocazione è la chiamata che Dio fa all’uomo, tale chiamata postula due attori protagonisti, Dio e l’uomo, la parte divina che chiama, la parte umana che risponde.
La psicologia vocazionale diventa quindi lo strumento che permette di accompagnare il chiamato lungo il suo cammino di discernimento e di scelta finale sostenendolo attraverso una maggiore conoscenza di se stesso e del percorso che va intraprendendo. Non solo, la psicologia, come sottolineato in diversi documenti del Magistero rappresenta un valido sostegno anche nella formazione permanente del consacrato fornendogli validi strumenti di conoscenza personale e relativamente a tematiche di interesse pastorale e psicosociale.
Si riportano in seguito i riferimenti del Magistero:
“Per una valutazione più sicura della situazione psichica del candidato, delle sue attitudini umane a rispondere alla chiamata divina, e per un ulteriore aiuto nella sua crescita umana, in alcuni casi può essere utile il ricorso a esperti nelle scienze psicologiche. Essi possono offrire […] un contributo nel sostegno allo sviluppo delle qualità umane e relazionali richieste dall’esercizio del ministero, suggerendo utili itinerari da seguire per favorire una risposta vocazionale più libera”.
Congregazione per l’Educazione Cattolica Orientamenti per l’utilizzo delle competenze psicologiche nell’ammissione e nella formazione dei candidati al sacerdozio, 20 giugno 2008, n.5.
“Al termine di circa dieci anni di professione perpetua, quando si presenta il rischio di una vita «abitudinaria» e la perdita di ogni slancio […] il pericolo di uno sviluppo dell’individualismo […] al momento di forti crisi, che possono sopraggiungere ad ogni età, sotto la spinta di fattori esterni (cambio di posto o di lavoro, insuccesso, incomprensione, sentimento di emarginazione, ecc.) o di fattori più direttamente personali (malattia fisica o psichica, aridità spirituale, forti tentazioni, crisi di fede o sentimentale o ambedue insieme, ecc.). In queste circostanze, il religioso deve essere aiutato a superare positivamente la crisi, nella fede”.
Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica Direttive sulla formazione negli Istituti Religiosi, 2 febbraio 1990, n.70.
“Nella scelta degli esperti cui fare ricorso per la consulenza psicologica […] si tenga presente che essi, oltre a distinguersi per la loro solida maturità umana e spirituale, devono ispirarsi a un’antropologia che condivida apertamente la concezione cristiana circa la persona umana, la sessualità, la vocazione al sacerdozio e al celibato, così che il loro intervento tenga conto del mistero dell’uomo nel suo personale dialogo con Dio, secondo la visione della Chiesa”.
Congregazione per l’Educazione Cattolica Orientamenti per l’utilizzo delle competenze psicologiche nell’ammissione e nella formazione dei candidati al sacerdozio, 20 giugno 2008, n.6.
Nell’ambito della psicologia vocazionale si offre:
SOSTEGNO CLINICO attraverso:
- Psicoterapia;
- Consulenza e/o sostegno psicologico individuale e di gruppo;
- Somministrazione ed interpretazione di test.PROGRAMMI DI FORMAZIONE RESIDENZIALI
Incontri di formazione umana, su tematiche da concordare, da svolgersi presso le singole congregazioni o case di formazione richiedenti.
La psicologia vocazionale si rivolge a: - giovani in discernimento vocazionale;
- candidati alla vita consacrata, religiosi/e e consacrati laici,
- seminaristi, diaconi e sacerdoti;
- formatori che desiderino avere un punto di riferimento tecnico sulle dinamiche umane dei formandi;
- quanti desiderino un aiuto psicologico-psicoterapeutico che faccia riferimento all’antropologia cristiana.